Giunti all’Università, ognuno di noi ha un bagaglio culturale composto da conoscenze derivanti da un lungo percorso scolastico che ci ha portato ad acquisire un nostro metodo di approccio allo studio prettamente personale.
Ma sarà quello giusto e adatto al mondo accademico? Soprattutto, come far sì che lo studio inizi già nel momento in cui si segue la lezione e non solo al termine della stessa?
A queste domande abbiamo cercato di rispondere con l’aiuto di Cristina Moncalvo, trainer esperta in apprendimento, e Flavia De Lucia Lumeno, docente universitaria e esperta in metodologie didattiche attive, durante il Corso sulla Metodologia di Studio che si è svolto nelle giornate del 6 e 7 novembre per le residenti del primo anno del Collegio Porta Nevia. Le ragazze sono state formate sui metodi e sulle motivazioni che possono rendere lo studio il 20×80, il principio statistico-empirico sviluppato dall’economista Pareto, il quale afferma che circa il 20% del lavoro produce l’80% del rendimento. Perciò le sessioni sulla gestione del tempo, la pianificazione, le tecniche di memorizzazione, la concentrazione e su come si prendono appunti, hanno permesso di approfondire il concetto dell’efficacia, affinché si consolidino competenze che siano durevoli: ciò implica una cura del tempo, dell’apprendimento e delle strategie. Parole chiave in questo processo sono: organizzazione, focalizzazione, motivazione e calma.
Dunque, ciò che davvero fa la differenza è la messa in gioco di motivazione personale e risorse strategiche, responsabili di un apprendimento a lungo termine e di una buona salute mentale e fisica.